Shopping compulsivo

una dipendenza o un piacere?

I LOVE SHOPPING

Lo shopping compulsivo rientra nella categoria dei disturbi del controllo degli impulsi.

La persona sperimenta un impulso incontrollabile nell’acquistare cose che il più delle volte neanche sono necessarie. Il soggetto non riesce ad evitare assolutamente queste azioni, perché le considera vitali per il proprio benessere.

Questo tipo di atteggiamento, nel tempo, può comportare seri disagi a livello psicologico, finanziario e relazionale.

Nonostante tale disturbo non sia ancora stato del tutto definito, di solito gli psicologi individuano una sequenza di 4 fasi, che il soggetto tende a ripetere ogni volta che acquista un oggetto:

  1. nella prima fase: la persona sente schiacciarsi da un forte senso di urgenza verso l’atto di acquisto. Si sente ansiosa, nervosa ed agitata. Ogni oggetto esercita su di lei una forte attrazione fisica e psicologica.
  2. nella seconda fase: la persona pianifica l’atto di acquisto, ossia dove comprare l’oggetto, quando e come.
  3. nella terza fase: la persona acquista e prova una sensazione di eccitazione, quasi di tipo sessuale.
  4. nella quarta fase: la persona dopo aver acquistato l’oggetto tanto desiderato, avverte immediatamente un forte senso di frustrazione e senso di colpa.

Quindi volendo riassumere i vari stati emotivi, potremmo dire che il soggetto vive una condizione emotiva di tipo circolare, ossia: passa da uno stato di ansia e di depressione ad uno stato di totale euforia ed eccitazione per poi chiudere nuovamente il cerchio con una sensazione di frustrazione e vergogna.

Perché si arriva allo shopping compulsivo?

Il più delle volte dietro a questo disturbo si nasconde la voglia di sentirsi in qualche modo speciali e gratificati.

Molte persone sentono un vuoto affettivo talmente grande, da doverlo riempire in tutti i modi con forme di appagamento immediato.

Il soggetto non compra cose necessarie come un alimento o una bevanda, bensì qualcosa che potrebbe essere un regalo o una trasgressione, qualcosa che insomma possa essere riconosciuto come speciale.

Lo shopping compulsivo diventa un rito, quasi sacro, che permette di ritrovare il centro del proprio essere.

Il sistema sociale non si preoccuperà mai di risolvere realmente tale disagio: siamo noi a dover immettere nella nostra vita ciò che manca, riempire quel vuoto che ci affligge con bisogni reali, necessari per sopravvivere, in una realtà meccanica che punta all’omogeneità emozionale.

Ognuno di noi dovrebbe imparare ad ascoltarsi e a premiarsi quando necessario: essere indifferenti a sé stessi vuol dire staccarsi sempre di più dal proprio io interiore.

Cosa comprano le persone affette da tale disturbo?

Il più delle volte, le persone affette da shopping compulsivo acquistano oggetti di cui non hanno un reale bisogno oppure addirittura che hanno già, o ancora che sono al di fuori delle loro possibilità economiche.

Spesso gli oggetti acquistati, per il paziente, perdono il loro valore subito dopo essere stati pagati, a volte vengono addirittura lasciati nelle rispettive confezioni, oppure vengono nascosti in qualche armadio in casa o, ancora meglio, regalati ad amici.

Chi sono i pazienti più a rischio?

Molte persone affette da shopping compulsivo riconoscono di avere un problema, ma non riescono ad ammetterlo e a chiedere aiuto. È un disagio ambivalente, per cui il paziente e i familiari fanno fatica a prendere provvedimenti.

Secondo le ultime statistiche, sembra che i soggetti più a rischio siano le donne tra i 20 e 35 anni

Lo shopping compulsivo tende a manifestarsi nelle persone affette anche dai disturbi dell’umore, disturbi d’ansia e dipendenze.

I sintomi

Non esiste un test ufficiale che permetta di capire se il paziente è affetto o meno dal disturbo dello shopping compulsivo, ma ci sono degli atteggiamenti che mette in atto il paziente che possono essere un chiaro campanello di allarme da non sottovalutare per il benessere del soggetto:

  • gli acquisti riguardano solo oggetti di cui il paziente non ha realmente bisogno.
  • il disturbo interferisce seriamente con la a vita familiare e professionale del paziente.
  • se l’acquisto è impossibilitato, il paziente cade in un momentaneo stato di profonda ansia e stress.
  • i veri problemi passano tutti in secondo piano, l’unico pensiero del paziente è: quando poter effettuare il prossimo acquisto.

È possibile curare il disturbo?

La risposta è SI!

Non esiste una medicina specifica che permetta di curare la sindorme da shopping compulsivo, molto dipende dalla causa scatenante il problema.

È necessario, comunque, rivolgersi ad un bravo psicoterapeuta in grado di individuare la causa del problema e stabilire il giusto trattamento psicoterapeutico da seguire.

Spendere del tempo per prendere coscienza del proprio problema è già un segnale di cambiamento.