La ludopatia

PUNTA SULLA TUA VITA, NON SU UNA ROULETTE!

Comprare un gratta e vinci, oppure giocare ogni tanto al lotto, oppure passare una serata tra amici a giocare a poker, non è un problema, ma un piacere, un puro divertimento, per tentare un po' la fantomatica Fortuna!

Ma quando giocare diventa un’ossessione, senza la quale non si riesce neanche più a vivere, in modo dignitoso, allora è il caso di fermarsi e capire che cosa succede.

Questo tipo di ossessione prende il nome di LUDOPATIA, conosciuta anche come Dipendenza dal Gioco d’Azzardo, oppure Gioco d’Azzardo Patologico (GAP).

Si tratta di una dipendenza subdola, meno evidente rispetto alle altre, in quanto non legata direttamente a sostanze visibili come droga, alcol, fumo, ecc.

Chi soffre di ludopatia ha una graduale perdita della capacità di autolimitare il proprio comportamento nei confronti di qualsiasi forma di gioco e di scommessa. Il paziente avverte un richiamo irresistibile di sedersi davanti ad una slot machine, ad una roulette o ad un tavolo di black jack, perché sente un reale “bisogno” di sfidare la fortuna.

Il gioco diventa una necessità per stare bene, piuttosto che un piacevole passatempo!

In Italia, circa 800.000 persone soffrono di ludopatia, ma solo in pochi decidono di intraprendere, volontariamente, un percorso terapeutico di guarigione.

Ad alimentare il problema subentra anche il Web, che rende più facile ed accessibile, a tutti, il gioco d’azzardo. Ecco perché risulta importante aumentare i divieti ed eliminare totalmente la pubblicità!

Cosa fa una persona che soffre di ludopatia?

Il giocatore patologico se viene limitato nel giocare, diventa irrequieto, aggressivo, ansioso, nervoso, ecc. Gli effetti sono simili a quelli di un’astinenza da droga.

C’è gente che arriva ad indebitarsi o ad ipotecare la propria casa, pur di giocare fino all’ultimo centesimo.

Il gioco diventa una ragione di vita!

Il soggetto inizia a non andare regolarmente a lavoro, soffre spesso di insonnia, di tachicardia, è depresso, facilmente irritabile, introverso, inizia a sfuggire ai familiari e agli amici, per nascondere i suoi debiti.

Senza contare le attività illecite in cui può cadere per “racimolare” qualche soldo da buttare nel gioco.

L’unico obiettivo per la persona che ne soffre è: trovare un modo per GIOCARE. Proprio da qui inizia il lavoro dello psicoterapeuta.

Chi è più predisposto a sviluppare la dipendenza da gioco d’azzardo?

Chi gioca occasionalmente e considera il gioco come un momento di socializzazione tra amici, difficilmente incorre nella dipendenza.

Tuttavia, può capitare che, se la persona affronta una situazione particolarmente stressante, come ad esempio un lutto, un licenziamento, un divorzio, etc., inizi a giocare per evadere dalla realtà: una distrazione che con il tempo, potrebbe diventare un vero e proprio disturbo.

Chi ha avuto genitori “giocatori”, ha più probabilità di cadere in questa dipendenza. Questi pazienti hanno elementi di familiarità e quindi risultano più vulnerabili, rispetto ad altri individui.

Per chi soffre di ludopatia, il gioco diventa un vero e proprio antidepressivo.

Infine, c’è la categoria delle persone con problemi psicologici: la ludopatia, a tal proposito, è più frequente nei soggetti che già soffrono di disturbi psicologici, come ad esempio il DOC (disturbo ossessivo compulsivo), il disturbo di personalità, il narcisismo, la depressione, etc.

Come vediamo se una persona è dipendente?

È difficile accorgersi se una persona soffre di ludopatia, a meno che non stia vivendo la fase più acuta del disturbo.

Un campanello d’allarme, da non sottovalutare, è vedere se la persona avanza richieste economiche “anomale” ed ingiustificate.

In questi casi il ruolo dei familiari o degli amici è determinante.

Chi soffre di questo disturbo, raramente decide di iniziare un percorso di cura. La maggior parte delle volte il giocatore non si rende neanche conto di avere un problema serio.

Sono proprio i familiari che devono smascherare i fingimenti e le menzogne del giocatore, per portare alla luce il problema. Voler bene ad una persona, vuol dire anche questo: metterla a nudo, davanti ad una realtà che potrebbe far male, ma è necessario per salvargli la vita.

Il giocatore, in casi estremi, può arrivare anche alla depressione o addirittura al suicidio. Si tratta di una condizione grave che può arrivare a compromettere la qualità della vita di una persona e quella dei suoi familiari

Trattamento

La terapia può essere basata sulla psicoterapia, sulla terapia farmacologica e sul ricorso a gruppi di auto-aiuto.

Le forme di psicoterapia più utilizzate sono di tipo:

  • cognitivo-comportamentale;
  • cognitivo;
  • comportamentale di gruppo.

Il ricorso ai farmaci è riservato allo specialista in psichiatria e viene fatto dopo attenta valutazione delle condizioni del soggetto. I farmaci maggiormente utilizzati sono: gli antidepressivi e gli stabilizzatori dell’umore.

La ludopatia è una patologia e in quanto tale non deve essere sottovalutata, ma curata!